La sonata a Kreutzer di Tolstoj

Tra i libri che raccontano musica e passioni, c'è La sonata a Kreutzer di Tolstoj. Può essere definito romanzo breve o racconto lungo. Di certo, è un testo che scava, raggiunge gli abissi più sordidi dell'animo umano.

 

Molti sono i libri che narrano di musicisti e di loro composizioni. Su tutti spicca nella mia memoria La sonata a Kreutzer di Tolstoj, poche pagine di narrazione densissima. Nella storia, la ridda di suoni sembra raccogliere in un flusso centripeto odi e amori dei personaggi.

La Sonata a Kreutzer di Tolstoj

Per il protagonista, che racconta la vicenda in prima persona, la musica irrita i sensi e trasporta in un mondo altro, avvolti nelle mollezze di languori altrui, o nel vigore di un impeto che a chi ascolta è in realtà estraneo. L’animo si riempie della sostanza di una condizione che non gli è propria. In qualche modo il susseguirsi delle note e l’affondare degli accordi abbatte certe chiusure degli individui e penetra in loro con il suo scorrere maestoso o violento, calmo o irrequieto, pesante o lieve. Il coinvolgimento della musica nelle pagine di Tolstoj diventa un’analogia dei freni sciolti della sensualità.

«Le persone si occupano insieme della più nobile fra le arti, la musica: perciò è necessario quella tale intimità, e quest'intimità non ha nulla di biasimevole: soltanto un marito scioccamente geloso può vedervi qualcosa di male. E intanto tutti sanno che proprio a mezzo di queste occupazioni, e specialmente della musica, avviene la maggior parte degli adulteri nel nostro mondo».

Lev Tolstoj, La sonata a Kreutzer, a cura della duchessa d’Andria, Arnoldo Mondadori Editore,1968, § XXI, pp. 112 – 113.

«È un mezzo pericoloso messo nelle mani di uno qualunque. Per esempio, il primo presto di quella sonata a Kreutzer, si può mai sonare in un salotto, fra signore scollate? Sonare questo presto e poi applaudire, e poi prender gelati e parlare dell'ultimo pettegolezzo? Queste cose si possono sonare soltanto in date circostanze, importanti, significative, e allorché si debbono ottenere delle date azioni, corrispondenti a questa musica. Sonare e far poi ciò che questa musica esprime. Ma suscitare energie e sentimenti non corrispondenti né al tempo né al luogo e che non conducono a nulla, non può far di manco di avere un effetto deleterio».

Ivi , § XXIII, pp. 124 – 125.

 

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