Una fiaba inventata su una donna dai capelli azzurri

Se vuoi leggere una fiaba inventata che un po’ si ispira ai racconti tradizionali, aspetta a navigare altrove, ancorati qui un momento. Una donna misteriosa dalla capigliatura celeste è in cerca di marito. Nell’aspetto ricorda un demone o una fata, e nel nome ricorda Barbablù. La sua storia risuona quasi come una filastrocca. Leggila in un minuto.

Peliblù

La signora Peliblù era un intricato contrasto tra la notte e la vita. Aveva aguzzi canini, rosso di sangue sulle labbra, tra le chiome baluginii azzurrini, per tutto il corpo peli turchini.

Viveva in un villaggio remoto, tra agi, colline, e facce di montagne. Sul cucuzzolo di una delle rocce stava la sua casa.

Un giorno scrisse al giornale del paese.

“Cercasi Ottavo. Alto bruno possente sanguigno, atteso e gradito per relazione seria, a scopo matrimonio”.

Il caporedattore, lumaca, stese il corpo dal guscio, corresse “Ottavo” in “Ottavio”, e tornò fermo e freddo su una foglia di lattuga. Ma scoccò per altri l’uscita dalla tana. Della signora Peliblù, in paese, ognuno aveva un concetto, dall’annuncio confermato o contraddetto, che sfrigolò come un pentolino instabile sul caminetto.

Di nome Ottavio, Peliblù cercava forse un vecchio amico, che le facesse anche da marito? In molti sghignazzarono, tutti quelli che Ottavio proprio no, non si chiamavano, ma Mari, Giuseppi, Romoaldi e Galeazzi. Gli Ottavi del paese, invece, punzecchiarono la memoria: avevano mai conosciuto una donna tanto strana?

La risposta latitava, ma prevalse la voglia di fare una mattana. Dall’alba del giorno dopo, lungo la mulattiera stretta e sassosa, nereggiò un biscione di Ottavi. La fila cresceva, l’attesa aumentava, la brama montava. Ma Peliblù scelse.

Le nozze furono celebrate nel giorno più caldo, tra un orto di zucchine e un boschetto di mangrovie. La festa durò fino a tardi. Poi, finalmente, Peliblù e Ottavio rimasero soli.

«Peliblù, perché mi hai cercato? Quando ci siamo conosciuti?».

«Non ti ho cercato, ti ho scelto, come mio ottavo marito».

«E gli altri sette perché li abbandonasti?».

«Giammai li abbandonai, sebbene li annotai come ottavi sulla battuta del mio pentagramma».

Trascorsero così la notte, che era l’inizio di una vita nuova.

Se ti piace Peliblù, leggi anche il racconto ispirato al personaggio della Befana.

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