Ragazze di campagna di Edna O’Brien

Racconta i palpiti della giovinezza il primo romanzo di Edna O’Brien. Ragazze di campagna è un libro sulle donne, per le donne, e per tutti.

Edna O'Brien, Ragazze di campagna.
Edna O’Brien, Ragazze di campagna

Trama del romanzo

Nella campagna irlandese degli anni Cinquanta, la vita delle adolescenti non è facile. Caithleen rimane orfana e viene accolta dalla famiglia dell’amica Baba. Le due ragazzine vengono mandate a studiare in convento, dove vige la rigidità di una prigione. Nel giro di poco tempo le giovani protagoniste trovano l’espediente per farsi espellere e rimandare a casa. Il loro sogno è Dublino, pronte per nuove avventure, alla scoperta dell’amore.

Il libro di Edna O’Brien: ragazze di campagna che diventano donne

Sbircia nello specchio le sue gambe, Caithleen. Sono adorne di collant dorati e scarpe nuove con il tacco. Appaiono più robuste sui polpacci, ma ben disegnate sulle cosce. Le confermano di essere cresciuta. Al suo sguardo si intreccia quello di un uomo. Sorseggia whisky e le dice di rivedersi l’indomani. La consapevolezza della femminilità sboccia piano, insieme alle corse del cuore. Sono le emozioni di un’adolescente che diventa donna ruota Ragazze di campagna di Edna O’Brien. Quando venne pubblicato per la prima volta nel 1960, il romanzo suscitò scalpore e disapprovazione. Era troppa l’evidenza del desiderio che riverbera nelle pagine della O’Brien.

L’ostilità e l’amicizia con Baba sono il rifugio in cui Caithleen trova sollievo. Così accade nel percorso di crescita di tante ragazze.

È contagioso il compiacimento delle occhiate nello specchio. È coinvolgente il tumulto dell’animo quando Caithleen sale in macchina con il signor Gentleman.

«Presi posto sul sedile di cuoio nero, accanto a lui, col cuore che batteva all’impazzata. Mi succedeva sempre, ogni volta che lo sentivo parlare o che lo guardavo negli occhi».

(Edna O’Brien, Ragazze di campagna, Elliot, 2014, p. 82)

Una trama da romanzo di formazione

Nella trama da romanzo di formazione, l’autrice dipinge le prime sfumature dell’amore. Ma luci e ombre promettono una primavera che incessantemente si rinnova. L’ingenuità di Caithleen sottende delusioni e amarezze, così come la gioia della scoperta.

Anche durante gli studi in convento, in un clima repressivo e ostile, la protagonista interroga il mondo con fiducia. Le stelle che vede dal letto del dormitorio le devono una risposta. Certamente succederà qualcosa, è sufficiente accettare l’impazienza. Ogni gesto, ogni avvenimento quotidiano aumenta la tensione dell’attesa, fino a raggiungere il culmine nel finale, che non fissa confini, ma suggerisce possibilità. C’è sempre l’occasione di sbirciare negli specchi.

Una trilogia di vite di donne

Ha un duplice seguito il primo romanzo di Edna O’Brien. La trilogia, infatti, comprende Ragazze di campagna, La ragazza dagli occhi verdi e Ragazze nella felicità coniugale. Mi riprometto di leggere anche gli altri due libri di Edna O’Brien. Non c’è due senza tre. E senz’altro non c’è uno senza due, quando l’uno è un piccolo capolavoro della letteratura irlandese contemporanea.

Le storie secondo Edna O’Brien: libri da custodire nel cuore

Oltre ai libri della trilogia di Edna O’Brien sulle care e fantastiche ragazze di campagna, Caithleen e Baba, ci sono altre opere della scrittrice irlandese da aggiungere ai nostri scaffali e ai nostri cuori:

  • Le stanze dei figli, traduzione italiana di Silvia Nono, Roma,Uno e/o, 1993;
  • Uno splendido isolamento, traduzione italiana di Anna Bassan Levi, Milano, Feltrinelli, 1997;
  • Lungo il fiume, traduzione italiana di Cosetta Cavallante, Roma, Elliot, 2014;
  • La luce della sera, traduzione italiana di Cosetta Cavallante, Roma, Elliot, 2015;
  • Tante piccole sedie rosse, traduzione italiana di Giovanna Granato, Torino, Einaudi, 2017;
  • Un feroce dicembre, traduzione italiana di Giovanna Granato, Torino, Einaudi, 2018.

Citazioni dal romanzo di Edna O’Brien, Ragazze di campagna

Vai da qualche parte, Caithleen? domandò il signor Gentleman, abbassando il finestrino. Gli dissi che andavo a Limerick e mi invitò a salire. Presi posto sul sedile di cuoio nero, accanto a lui, col cuore che batteva all’impazzata.

(O’Brien, Ragazze di campagna, cit., p. 82)

Chiesi che mamma andasse in paradiso, che mio padre la smettesse per sempre di bere e che il signor Gentleman non si scordasse di venire all’una.

(Ivi, p. 84)

La mia anima era viva, in estasi, qualcosa che non avevo mai provato prima. Fu il giorno più felice di tutta la mia vita.

(Ivi, p. 87)

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