Cuori di seppia e di speranza

Cuori di seppia di Filippo De Matteis è un noir psicologico. Dopo la morte della nonna, il protagonista indaga su una lettera misteriosa. Perché l'anziana signora piangeva poco prima di morire? Chi era per lei Laure Berdych, deceduta vent'anni prima, nel 1994? L'autore si addentra nei territori della malattia mentale e non tarda a scoprirvi anche l'amore.

Cuori di seppia di De Matteis sarà presentato a Lecce il 15 settembre alle 19 alla Feltrinelli di via Templari e a Roma il 4 ottobre alle 18.30 alla Ibs di via Nazionale.
«Ogni sera usciva a fare una passeggiata tra i lampioni gialli del centro, nelle piccole osterie delle giravolte, tra i bar dietro la tipografia».
Filippo De Matteis, Cuori di seppia, Elliot Edizioni, Roma, 2017, p. 74.

È bello quando si inizia una nuova avventura. Ed è bello quando si raggiunge un traguardo. Io credo che viva e abbia vissuto tutte e due le esperienze Filippo De Matteis con la pubblicazione del suo primo romanzo, Cuori di seppia, in libreria dal 31 agosto, per i tipi di Elliot Edizioni. Ha di certo assaporato le meraviglie della scrittura e lo stupore di fronte al pargolo di carta e inchiostro, finalmente sugli scaffali di una libreria. Conforta me e ogni aspirante scrittore o scrittrice che ce l’abbia fatta un giovane di trentacinque anni, che ha intrapreso un percorso di studi e professionale simile al mio, e a quello di molti che amano scrivere, la laurea in scienze della comunicazione e il lavoro nel marketing.

Cuori di seppia racconta di una fine che dà il senso di un inizio. La veste narrativa è quella del noir di approfondimento psicologico. Il protagonista rimane senza nome, ma pagina dopo pagina rivela le sfaccettature di una personalità che alterna l’entusiasmo dell’azione alla stasi dell’inerzia. Quando le tracce di Laure Berdych sembrano perdersi, il passato riaffiora, come una beffa a chi preferirebbe dimenticare. Qual è la ragione delle lacrime della nonna in punto di morte? Chi era per lei la donna della lettera che custodiva in tasca? Se Laure è deceduta vent’anni prima, nel 1994, perché ne ha ricevuto notizia solo il giorno prima?

Si sforzò fino a sera di arrivare a una qualche conclusione. O almeno di trovare un punto di partenza. Sperava che presto sarebbe andata meglio. Intanto, lei non c'era più, e neppure la donna della lettera. [Ivi, p. 12].

Il protagonista intuisce che la notizia abbia scosso a tal punto la nonna da provocare l’infarto che l’ha uccisa. Lei era l’ultimo legame famigliare su cui poteva contare. La sepoltura della donna anziana diventa così una spinta a farla rivivere nel cuore e nella memoria. Gli indizi che in un primo momento sono sfocati e incongruenti iniziano a moltiplicarsi e a marcare la strada della scoperta di un’origine, una radice, un’alba di luce che si sottrae alla tenebra. I temi che gonfiano le vele della storia sono quelli dell’amore e del mistero della psiche, proponendo un’ipotesi di malattia mentale.  

Dopo la parte iniziale, forse troppo condizionata dall’immobilità del lutto, il ritmo narrativo prende a galoppare sospinto da ingranaggi ben oliati.  Ogni capitolo ha la giusta misura di un’inspirazione, un’espirazione e dell’apnea che tiene sulle spine il lettore. Il lirismo a tratti è troppo cercato. Ma De Matteis riesce a concatenare fluidamente gli eventi e a instillare il dubbio che tiene viva l’attenzione, finché le tessere del puzzle non finiscono per combaciare. I cuori di seppia vengono alla luce. Con speranza, come un primo romanzo.

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