La variante di Lüneburg: una recensione

«Ma bastò la delazione di uno solo – di un solo maledetto pedone – a perderci».
(p. 125, Adelphi, Milano, 2003)

La variante di Lüneburg

Conosciamo le conseguenze delle nostre azioni? Siamo sicuri che un gioco sia solo un gioco e si chiuda nell’intervallo di tempo in cui rispettiamo le sue regole? La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig è stato pubblicato per la prima volta nel 1993 da Adelphi. Il tema del libro è quello della responsabilità e delle scelte che ognuno compie, innescando conseguenze che ne escludono altre. Ogni decisione individua un percorso, una via ben definita, e scarta altre possibilità. Così avviene negli scacchi, che nel romanzo diventano metafora della condizione umana. Basta perdere anche un solo pedone, e la strada verso la disfatta è segnata. Il romanzo di Maurensig racconta gli orrori del nazismo attraverso l’immagine di un sanguinoso scontro scacchistico.

 

La variante di Lüneburg: riassunto della trama senza spoiler

Il ricco imprenditore tedesco Dieter Frisch viene trovato morto nel giardino della sua villa nei pressi di Vienna, freddato da un colpo di pistola. La variante di Lüneburg inizia quasi come se fosse un thriller, ma il libro di Maurensig è molto di più. L’autore ripercorre il passato di Frisch e le circostanze che lo hanno portato al suo destino. Il basso continuo della narrazione sono gli scacchi, un gioco che assume un minaccioso volto perturbante nello sviluppo della storia. Infatti, nella seconda metà del testo, il teatro degli scontri scacchistici diventa il terribile lager di Bergen Belsen.

L’ambientazione

I primi tre quarti del libro di Maurensig sono ambientati in Austria, a Monaco, a Vienna, e in treno, sul rapido che collega le due città. Nei vivaci locali della capitale austriaca avviene l’apprendistato scacchistico di Hans. Al Rote Engel conosce Tabori, noto a tutti gli appassionati di scacchi, con un passato misterioso, avvolto nella leggenda, che presto diventa il suo maestro. Le scene finali del romanzo, invece, si svolgono in Germania, nel campo di concentramento di Bergen Belsen, dove il protagonista viene imprigionato.

Lo stile del romanzo di Maurensig

Nelle pagine di La variante di Lüneburg, Paolo Maurensig dà vita a un romanzo intenso, caratterizzato da uno stile incalzante, secco, analitico. Il lettore è tenuto con il fiato sospeso. Infatti, Maurensig scopre pian piano le sue carte, e lo fa con astuzia. Sono le motivazioni che hanno portato alla morte l’abbiente e arrogante Dieter Frisch a diventare l’interesse principale del lettore, o della lettrice, non la scoperta di chi ha materialmente compiuto l’esecuzione. Dunque, dalle prime pagine del libro la lettura è scorrevole e lega piacevolmente al desiderio di continuare. Ma le vicende narrate fanno anche sussultare e soffrire quando si intrecciano agli orrori della seconda guerra mondiale.

La struttura del romanzo La variante di Lüneburg

Il libro di Paolo Maurensig è suddiviso in due parti. L’edizione Adelphi non le divide nettamente, ma si limita a inserire un’interruzione di pagina. In realtà, sul piano narrativo, la cesura appare evidente a lettrici e lettori. L’autore introduce un ulteriore flash back, un nuovo repentino salto indietro nel tempo. Mentre nella prima parte del libro, Maurensig descrive le ore che di poco precedono la morte del ricco industriale Dieter Frisch, nella seconda salta a sessant’anni prima per tessere ordito e trama che spiegano il senso di quelle ore.

L’alternanza della prima e della terza persona

La struttura narrativa del romanzo di Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg, è costruita sull’alternanza tra prima e terza persona. Non è subito chiaro chi sia il narratore che fa riferimento alla propria storia. Con voce arguta e sicura, dichiara nelle prime pagine di essere colui che ha condotto il “gioco” e ha eseguito una vera e propria sentenza capitale. Anche in questo aspetto, la scrittura di Maurensig si dimostra all’altezza della constante tensione che caratterizza l’opera.

La variante di Lüneburg: personaggi

In La variante di Lüneburg i personaggi principali sono tre, Hans, Tabori e Dieter Frisch. Quest’ultimo è l’imprenditore che viene trovato morto e nelle pagine del romanzo di Maurensig non prende mai parola nel riferire le vicende. È il personaggio di cui si racconta in terza persona, in alcuni momenti dando l’impressione a lettori e lettrici che il filo conduttore sia tessuto da un narratore onnisciente. In realtà, man mano che le pagine scorrono tra le nostre mani, ci accorgiamo che il grande demiurgo della storia è uno degli altri due …

Il gioco degli scacchi

Ho scritto che gli scacchi svolgono il ruolo di asse centrale della narrazione, sono una sorta di basso continuo del romanzo. In primis, rappresentano la grande passione che accomuna i tre personaggi principali, l’imprenditore Dieter Frisch, Tabori e Hans. L’interesse per la disciplina degli scacchi è vissuto come un’ossessione, una sorta di amore assoluto e totalizzante. Nella prima metà del libro di Paolo Maurensig, questa dimensione è fortemente accentuata e potrebbe sembrare eccessiva a chi legge. In realtà, le motivazioni alla base dell’idea fissa sono chiarite man mano che ci si avvicina al finale.

Esiste davvero la variante di Lüneburg negli scacchi?

Non ho trovato notizie su una reale tattica scacchistica che prenda il nome di “variante di Lüneburg”. Nel romanzo di Maurensig, invece, l’espressione designa proprio una strategia di difesa adottata durante il gioco e avversata da Dieter Frisch. Secondo il narratore, la tattica è così battezzata dal nome della landa di Lüneburg, una pianura della Bassa Sassonia, in Germania. Qui, in un luogo misterioso, vennero sotterrati i resti dei gerarchi nazisti condannati all’esecuzione capitale nel Processo di Norimberga. C’è però il “gambetto di donna”, che si insinua nella storia, tra inchiostro e pagina, che hanno gli stessi colori degli schieramenti scacchistici. Si tratta di una particolare apertura da attuare con lo schieramento dei bianchi, che dà diritto alla prima mossa.

Dai un’occhiata anche alla recensione di Novella degli scacchi di Stefan Zweig, a cui Maurensig si ispirò. 

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